La nuova etichetta energetica: le novità e che cosa è cambiato

L’etichetta energetica in vigore nel 2020 fu bocciata dai consumatori; ad intervenire è niente di meno che l’Unione Europea, che ha deciso di creare una nuova etichetta energetica per gli elettrodomestici più funzionale e tecnologica, introducendo anche il progetto BELT.

Ma di che cosa si tratta e in che cosa differisce la nuova etichetta energetica da quella vecchia? Ve lo spieghiamo in questo articolo.

Il progetto BELT

L’iniziativa dell’Unione Europea sulla nuova etichetta energetica si concretizza nel progetto BELT, acronimo di Boost Energy Label Take up. Il progetto ha il fine di semplificare il processo di transizione alle nuove etichette e di aiutare i consumatori con un polo online ricco di notizie, spunti e aggiornamenti.

Offrendo un portale online con sezioni di approfondimento, come training, la parte del sito web dedicata alla formazione vera e propria, oppure guide tecniche, workshop ed eventi, l’UE cerca di educare i consumatori all’interpretazione della nuova etichetta energetica e sul saper scegliere consapevolmente i prodotti.

Non solo: l’UE cerca di aiutare anche i rivenditori, garantendo materiale informativo e formativo dedicato e posizionandosi come interlocutore diretto per aggiornarsi.

Cosa è cambiato?

I cambiamenti della nuova etichetta energetica cominciano a partire dalla stessa scala di valutazione. Nella nuova etichetta, in vigore su alcune categorie di elettrodomestici ormai da più un anno, la classe energetica parte da A e termina con G, eliminando definitivamente le lettere con + e ++ della vecchia etichetta.

Inoltre, è stata modificata anche l’indicazione del consumo energetico riportato, rendendola specifica per ogni famiglia di prodotto: per lavatrici, lavastoviglie e lavasciuga, ad esempio, il consumo indicato è calcolato su 100 cicli di lavaggio; per i frigoriferi, invece, si calcola la spesa su un anno di utilizzo, mentre per schermi e lampadine, si tengono in considerazione 1000 ore di accensione.

Ultima ma non per importanza, è l’aggiunta di un codice QR sull’etichetta. Il codice consente ai consumatori di ottenere ulteriori informazioni sull’apparecchio effettuando una semplice scansione.

Perché l’etichetta energetica è stata modificata?

Sorge quindi una domanda non banale: perché L’Unione europea si è impegnata nel modificare l’etichetta energetica degli elettrodomestici?

Tutto nasce da un’idea politica e sociale chiara e che fa parte dei temi d’attualità più caldi: moderare la domanda di energia e limitare le emissioni di gas a effetto serra.

La nuova etichetta energetica degli elettrodomestici siinserisce nel quadro di tutte le manovre effettuate dall’UE per salvaguardare il pianeta.

Proprio come hanno dichiarato i deputati del Parlamento Europeo nel luglio 2016, l’etichettatura dell’efficienza energetica consente ai consumatori di procedere a scelte informate in merito ai prodotti connessi all’energia, efficienti e sostenibili e apporta quindi un contributo di rilievo al risparmio energetico e alla riduzione degli importi delle fatture energetiche.

E quest’ultimo punto è un’ulteriore risposta alla domanda iniziale:

La nuova etichetta energetica consente ai consumatori di poter risparmiare in bolletta?


Secondo i calcoli della Commissione europea, la nuova etichetta farà risparmiare in media 15 euro l’anno al consumatore. Non si parla di cifre alte, ma è comunque un modo per poter tenere sotto controllo i propri consumi energetici in maniera diversa e più sostenibile.

In conclusione, la nuova etichetta energetica, ormai in vigore da più di un anno, è stata lanciata con ottimi punti di partenza, solo il tempo ci potrà dire se le innovazioni portate dall’UE siano utili, sia ai consumatori, sia ai fornitori.

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